Arriva il solito comunicato stampa, con ovvia richiesta di “pubblicazione e massima diffusione”, su una notizia potenzialmente interessante ma di cui, condensata com’è in 15 righe della massima genericità, si capisce nella sostanza poco o nulla.
Sei indeciso: cestinare o approfondire?
In uno dei tuoi rari momenti di bontà, e mettendoti nei panni del mittente (o meglio del committente del mittente), decidi per la seconda opzione e mandi una mail chiedendo qualche dettaglio, un contatto, un chiarimento.
Passa mezz’ora e ti arriva una risposta in equilibrio perfetto tra il seccato, l’annoiato, l’allarmato e l’inquisitorio: lei chi è? Perchè vuole approfondire? Come, quando e dove verrà pubblicato l’articolo (nb: mai parlato di pubblicare articoli, ho solo chiesto qualche notizia in più)?
Risultato: un altro imbecille inserito nel corposo elenco del mio libro nero.
Esorto i colleghi a fare lo stesso coi dementi che si comportano allo stesso modo.
