Lo ammetto: se fino a ieri le sciocchezze di Giuseppi mi deprimevano, ora quasi mi divertono. O almeno mi mettono di buon umore, come le barzellette di primo mattino.
Dalle Puglie il ventriloquo di Casalino rilascia infatti una dichiarazione tra il surreale e la comicità più irresistibile: faremo il collegamento attraverso lo Stretto di Messina. Ma mica sopra, no, quella era roba da Berlusconi e i miei alleati piddini lo hanno sbeffeggiato per decenni. No, noi lo faremo passando sotto: scaveremo un tunnel. Un tunnel…
Patapùnfete!
Dopo il bonus per le casalinghe e tutta la complessa scia di annunci, bischerate, gaffe, smentite, promesse e propagande arriva la storia del tunnel a illuminare di dileggio lo scenario agostano di un governo che ormai ha superato se stesso in termini di incredibilità.
Forse, più che cacciati dai forconi, saranno sepolti dalle risate?
Comunque, una cosa è certa: gli amici di Giggino coi tunnel c’hanno la fissa.
Ancora ci si dà di gomito per il trafficatissimo ma immaginario traforo del Brennero evocato da Toninelli, l’ex ministro con la chioma presa in prestito dai Boney M, e Giuseppi se ne esce con quello tra Reggio Calabria e Messina.
Roba da nascondersi.
Sotto terra, appunto.
