Salvini e Bonafede scherniti, quando va bene, per la mascherata in aeroporto all’arrivo di Battisti, con scia a seguire.
Difficile, sul piano del buon gusto, dissentire dalle critiche.
Più difficile dissentire su quello della propaganda: sia perché in materia Salvini mi pare tutt’altro che uno sprovveduto, sia perché la prassi imposta dalla campagna elettorale permanente a cui da anni assistiamo è ormai generalizzata e le differenze, con indignazioni a traino, spiccano solo in funzione della fazione di riferimento.
Siamo al punto, però, che perfino non pronunciarsi diviene il pretesto per essere accusati, dall’una o dall’altra parte, di intelligenza col nemico.
Eppure si tratta di prendere atto delle triste deriva e rendersene, o meno, fiancheggiatori.
Io non fiancheggio.