Accodandomi al corteo di tutti quelli che fanno finta che l’epidemia e il correlato pericolo siano passati e che quindi, archiviata la pratica, si possa tornare a pensare alle cose serie, tipo le vacanze e gli aperitivi, pongo una questione della massima urgenza.
Ero sempre stato convinto che i sottovasi servissero a non disperdere l’acqua con la quale, nella stagione calda, si annaffiano le piante contenute nei vasi medesimi, prolungandone l’effetto umidificatorio.
Mi viene anche detto però che, d’estate, nei ristagni proliferano le zanzare e che quindi bisogna fare somma attenzione che nei sottovasi non rimanga acqua.
Il pratica, quindi, salvo procedere a improbabili irrigazioni tre volte al giorno o mettere un irrigatore, sarei di fronte all’alternativa tra rinunciare alle piante o allevare nuvole di odiose zanzare.
Saggi suggerimenti in proposito attendonsi disperatamente.
Ho provato a chiedere a uno dei dodicimila della task force di Giuseppi ma mi ha detto che erano tutti impegnati a fare il menabò del prossimo modulo per l’autocertificazione e non potevano aiutarmi.