Tra i misteri più insondabili dell’italiota favella c’è l’abuso dell’espressione “splendida cornice”. Tanto abusata e tanto derisa da essere ormai involontariamente comica e perfino divenuta, in conseguenza di ciò, il nome di una popolare quanto irriverente trasmissione radiofonica. Nessun dubbio, insomma, su quanto sia inopportuno e provinciale il ricorso a tanto dire. Eppure, con intrepido sprezzo del ridicolo, della splendida cornice continuano a far uso tutti: giornalisti, addetti stampa, gente acculturata, utenti del mondo. Tutti. Addirittura gli stessi che meleggiano gli altri quando la evocano. C’è qualcosa che mi sfugge?