Non so voi, ma quando io ho fatto lo scritto alla maturità non c’erano mamme ansiose fuori dalla scuola con generi di conforto ad aspettare i pargoletti esausti, né tantomeno ce n’erano a casa intente a smanettare anatemi contro le tracce ministeriali o i loro estensori, responsabili di far affaticare troppo le deboli meningi della prole. Si dava l’esame senza troppi fichi genitoriali, si sperava che fosse andato bene e si aspettava lo scritto.
Mi interrogavo su tutto ciò prima di scoprire che oggi è la giornata mondiale del selfie.
Ecco.
