Il genio suona verso mezzogiorno il mio campanello, sul quale una targa d’ottone indica chiaramente in che luogo siamo e chi ci abita.
Lui (senza scusarsi ne’ salutare): “E’ questa la fattoria Tizio?”
Io: “No”.
Lui: “E che posto e’ questo?”.
Io: “E’ scritto sul campanello. Lei chi e’?”.
Lui (senza rispondere): “Mi sono perso, dov’e’ la fattoria Tizio?”
Io: “Dipende da dove e’ arrivato”.
Lui: “Non lo so”.
Io: “Come non lo sa?!?”.
Lui: “Non lo so, ho seguito il navigatore”.
Io: “Ma arrivando avra’ attraversato un paese o visto un cartello”.
Lui: “No, seguivo il navigatore. Dove devo andare adesso?”
Io: “E come faccio a saperlo se non so da dove e’ arrivato? Sul navigatore che destinazione ha messo?”.
Lui: “Quella che ora leggo sul suo campanello”.
Io: “Ma questa e’ casa mia”.
Lui: “Allora e’ qui la fattoria Tizio? Ho prenotato!”.
Buona Pasqua.
