L’ultima notturna e deprimente scoperta sullo stato di salute della disgraziata categoria dei giornalisti l’ho fatta appunto stanotte, spippolando durante le ore piccole.
La scoperta è la seguente: non ci sono solo i giornalisti di nome ma non di fatto (pletora vastissima), quelli che si sentono tali di fatto ma ahiloro non lo sono di nome e né di titolo, gli aspiranti (qui non c’è nulla di male, invero) e quelli assai numerosi che si spacciano per colleghi senza esserlo. No. Ci sono, sorpresa!, anche quelli che non lo sono più perché hanno ripudiato il mestiere e se ne vantano, ma poi lo fanno rientrare dalla finestra mettendo in bella mostra la qualifica sui curricula e guardandosi bene dal menzionare la rumorosa abiura.
In pratica si vantano di essere cavalieri, ma vanno a piedi e in mano gli sono restate le sole briglie.
Giddap!