In attesa che il tempo ci dica se la grande stretta sanitaria è stata un salvagente, un’esercitazione in contumacia o l’antipasto di prossime sventure, sui giornali del 19 maggio va in stampa l’ottantesima versione del “decreto di aprile” made in Giuseppi Town, i registratori di cassa hanno ripreso a trillare e la gente è all’Ikea tutta contenta. Chi si accontenta, gode.
Meno contenti sono quelli che restano a casa perché hanno chiuso bottega o non lavorano in quanto il loro lavoro, semplicemente, non c’è più.
Tra questi, rientra chi vive in bilico tra le briciole dei 600€ erogati il mese scorso e le speranze degli 800€ promessi dal governo per maggio ma destinati, ben che vada, ad arrivare a giugno. Prendi due, paghi uno.
Nei confronti di costoro, bisogna ammettere che il progetto di fallimento è riuscito alla perfezione.