Ho appena letto, tra lo sconfortato e il divertito, la cronaca valtellinese delle risse tra cercatori di funghi, quest’anno abbondantissimi in quelle plaghe.
Ne fui testimone (dell’abbondanza, non delle risse) in un mezz’agosto di tantissimi anni fa, direi il 1981 ahimè, quando con enorme stupore, passeggiando per sentieri livignaschi, ci trovammo al cospetto di una fioritura micologica mai vista e quasi imbarazzante: a ogni pie’ sospinto, ma davvero, anche nei punti più scoperti e palesi, si trovavano porcini enormi, a decine, a centinaia, da non saper più dove metterli, e la cosa si protrasse per settimane, al punto che ormai si mangiavano a pranzo e a cena trifolature a tegami interi, fino alla nausea, e si facevano scarti per imperfezioni minime, che oggi farebbero gridare alla follia.
Superata la sorpresa dei primi giorni, ci convincemmo che quel fenomeno fosse abbastanza usuale, come qualche valligiano ci assicurò, quindi per un po’ di anni siamo tornati su quei sentieri, sicuri di bottini tanto facili quanto copiosi.
Invece non fu così: in quasi quattro decenni passati d’estate a Livigno, l’esplosione dei funghi non si verificò più, non so se per ragioni naturali o per abnorme moltiplicazione dei cercatori. Fatto sta che dopo alcune stagioni smettemmo di vederli e, quindi, di cercarli.
Oggi, di fronte alle vanterie sui social che ostentano porcini enormi e panieroni traboccanti, mi viene dunque in mente un ulteriore utilizzo millantatorio ma virtuoso dell’onnipresente I.A.: l’immagine farlocca di una raccolta fungina farlocca.
Pensiamoci bene: una bella foto soddisfa la smania di esibizionismo del millantatore, gli risparmia la fatica e i rischi della ricerca, libera i sentieri da calpestatori di inutili, limita il rischio di risse e, in definitiva, rende così un utile servizio alla società.
Dimenticavo: oltre che ai finti turisti e si finti alpinisti di cui dicevo ieri, la medesima utilità si presta per cacciatori-padellatori, praticanti della pesca del Giunti (“acqua tanta e pesci punti”), bevitori quotidiani di Romanee-Conti immaginari e simulatori da selfie in genere, la cui presenza on line e assenza nelle pubbliche vie è sempre benvenuta.
