Assisto sconfortato all’esecuzione per sola voce solista dell’inno nazionale tedesco prima del gp di formula uno, un’americanata grottesca con gorgeggi alla Whitney Houston.
Questo pietoso rito degli inni, con coreografia di dementi omologati in maglietta e colori di ordinanza, a riprova dell’appiattimento cerebral-televisivo corrente, è insopportabile. Una banalizzazione odiosa e contraddittoria oltretutto, visto che il mondo conformista inneggia all’abbattimento delle identità nazionali.
Meglio gli americani allora, che sono coglioni ma almeno ci credono davvero.
Ma noi, in Europa e massime in Italia, dove mezzo secolo fa l’intellighenzia sinistroide sbeffeggiava l’inno e ora se ne fa scudo?
E la gggente che si emoziona per l’inno quando gioca la nazionale e per il resto si fa beffe dell’italianita’?
Ma andate a quel paese e godetevi il wrestling, è quello che vi meritate.
Anzi, quello che siete.
Ora scusate, vado in bagno a rimettere…
