Orribili prospettive si aprono all’interno della voragine da consumismo ameregano di cui ormai siamo condannata preda. Appena sopravvissuti alle tonnellate di plastica della deprecabile ricorrenza di Allouin e in attesa delle campanelle dell’immancabile Jingle Bells, ecco prospettarsi una novità agghiacciante: un “thanksgiving” (festività del ringraziamento del tutto estranea alla tradizione dei mondi civili di qua dall’Atlantico) ripropinatoci in una più digeribile, ma soprattutto consumabile, versione italiota. Pensateci bene, la cadenza, anzi il climax è inesorabile: Allouin a fine ottobre, Dencsghiving a fine novembre e Natale a fine dicembre. Un crescendo sempre più ricco di spese superflue e di scadenze farlocche. W la Befana, a patto che porti solo carbone.