Arriva l’email di un committente che mi (ri)chiede gli estremi bancari perché, a suo dire, “il bonifico per il pagamento è tornato indietro”. Io chiedo: “Ma lei quando ha fatto il bonifico?”. Lei: il 29 maggio”.
Controllo ed emerge quanto segue:
– la somma è riferita non a compensi, ma (oltretutto) a spese da me anticipate.
– periodo: primavera 2017
– data di rimborso prevista: ottobre 2017
– 1° sollecito: dicembre 2017
– 2° sollecito: gennaio 2018
– 3° sollecito: 19 febbraio 2018.
La callida ragioniera il 14 giugno 2018, facendo finta di nulla, mi dice che il pagamento riferito a prestazioni di quindici mesi prima e effettuato con otto mesi di ritardo è tornato indietro. Nel frattempo potrei essere morto o, per fortuna, aver solo cambiato banca.
Il mio cordiale vaffanculo, invece, non torna indietro perché ha biglietto di sola andata.
