Dopo gli italiani in Belgio e Svizzera, i meridionali a Torino e Milano, gli immigrati ovunque e i cani, nello specifico di hotel e ristoranti il no pasaran tocca ora ai gay e bambini.
Dei gay mi occuperò un’altra volta, ora parliamo dei bambini.
La chiusura agli under 12 è frutto di quattro evidenze: 1) c’è gente che non gradisce bambini tra i piedi; 2) non la gradisce perchè i bimbi sono molesti; 3) i bambini sono spesso considerati molesti a priori; 4) l’esperienza dimostra che spesso i bambini sono molesti.
La soluzione, però, mi pare semplice.
Siccome, salvo casi patologici, il comportamento dei bambini dipende da quello dei genitori, i quali hanno il diritto e il dovere di educarli come vogliono, ma pure di tenere conto del fatto che, oltre ai frugoletti, al mondo esiste anche il prossimo con i suoi, di diritti, incluso quello alla tranquillità, chi va messo alla porta non è il bimbo molesto ma il genitore, con prole al seguito.
Quindi se fossi un ristoratore metterei all’ingresso del locale un bel cartello che dice: “I bambini sono i benvenuti. E’ vietato l’accesso a genitori incapaci di educarli”.
Qualora i bambini si rivelassero molesti, potrei invitare così i genitori a uscire per aver violato il divieto affisso all’entrata.