Eletto a capo della Federazione, Giovanni Rossi lascia la presidenza della Commissione Lavoro Autonomo del sindacato. Sarebbe l’occasione buona per mettere finalmente un autonomo alla testa degli autonomi. Se non che…

Giovanni Rossi è, come in alte sfere deciso, il nuovo presidente dell’Fnsi. Un sincero in bocca al lupo: mi dicono che l’uomo sia valido.
Rossi però è, anzi a questo punto forse dovrei dire era, anche il presidente della Commissione Nazionale Lavoro Autonomo. Cioè di quella graziosa istituzione di facciata, in quanto priva di poteri (i suoi membri si arrabbiano quando lo dico, ma io lo dico lo stesso), che l’Fnsi si è data anni fa per far finta di occuparsi degli “autonomi”, cioè freelance, collaboratori, cococo, precari, etc.
Dico esplicitamente “far finta” sia perchè, come detto, la Cnla non ha poteri effettivi e sia perchè, cosa assai più significativa, è per regolamento non presieduta da un autonomo, come sarebbe logico, ma da (art. 40) qualcunonominato dalla Giunta Esecutiva della Federazione e scelto tra i componenti della Giunta stessa“. Traduzione: il capo lo scelgono i vertici dell’Fnsi tra uomini di loro fiducia, evidentemente ritenendo gli autonomi incapaci di autogestirsi (o forse teste calde da tenere sotto controllo). Non a caso finora i presidenti sono sempre stati individuati tra pensionati e contrattualizzati, insomma fra gente che fa o ha fatto un altro mestiere. Immaginatevi la competenza. Per vedere i risultati basta invece osservare la realtà quotidiana della libera professione giornalistica.
Ora, però, l’Fnsi avrebbe la ghiotta occasione per tacitare le mie maldicenze e anche i vari malumori (sempre piuttosto silenziosi, sennò il capo si innervosisce) che per questo motivo serpeggiano da tempo nella commissione stessa: potrebbe, approfittando del vuoto creatosi con l’ascesa di Rossi a più importanti sogli, nominare alla presidenza un presidente “naturale“, cioè un giornalista autonomo.
E’ troppo chiedere?
Forse sì.
Primo, perchè dubito molto che la giunta dell’Fnsi voglia perdere il totale controllo della sua pur inutile appendice.
Secondo, e soprattutto, perchè dubito fortemente (e qui ammetto la mia ignoranza: se sbaglio, corigetemi) che in quel consesso sieda un “autonomo” (donde l’impossibilità di essere nominato alla guida della Commissione).
Eppure l’opportunità sarebbe imperdibile davvero per dare un segno di vitalità vera.
Doppiamente imperdibile, visto che il rinnovo contrattuale con la Fieg è alle porte e che avere una componente “autonomi” agguerrita e autorevole potrebbe quindi tornare utile, nel sindacato, se davvero si vuole trovare per questi il posticino nel ccnl che ridarebbe loro dignità e speranza.
Triplamente imperdibile, perfino, perchè avere un presidente della Commissione a sua volta “autonomo” potrebbe anche indurre parecchi colleghi a dare maggiore fiducia al sindacato stesso e ad aderire all’Fnsi, la quale finora raccoglie, per essendo sedicentemente “unica”, appena il 7% dei giornalisti indipendenti italiani.
Presidente Rossi, vogliamo inaugurare il mandato con un gesto tanto saggio, quanto dovuto, quanto lungimirante? Vogliamo porre mano all’annosa questione?
Se tanto mi dà tanto, con l’uscita di Roberto Natale, in giunta si libera un posto che, per statuto, va al primo dei non eletti. Hai visto mai che almeno questo fosse un autonomo e che potesse lui essere nominato presidente della Commissione?
Ho girato i quesiti a chi di dovere. Vediamo se l’interpellato o qualche altro fedelissimo sindacale risponderà a me e soprattutto alle decine di migliaia di autonomi che si fanno le stesse domande.