Mi arriva un commento a proposito di formazione dei giornalisti. In sintesi, dice: “Per colpa di quest’obbligo, non pagherò più la quota dell’Ordine, che era motivo di prestigio anche se non faccio il giornalista. Contenti?”. Risposta mia: contentissimi!

Caro Enzo (nel senso di Iacopino, presidente dell’Ordine dei Giornalisti),
permettimi di darti un consiglio: dall’anno prossimo, basta col tesserino! Cioè con quell’antiquato libriccino foderato di pelle rossa (e purtroppo non più anche verde). E non venirmi a dire, ti prego, che lo sostituirai con una banale tessera magnetica. Sarebbe comunque scomoda, perchè per essere esibita dovrebbe essere estratta e poi riposta. Du’ palle!
Pensa invece a qualcosa di più pratico e che soprattutto sia sempre in vista, come un messaggio bello chiaro.
Che so, un distintivo con colori fluo, o qualche lucina a led. Oppure dotaci tutti di un collarino a cui appendere la tessera, a guisa di pass.
Perchè sennò, scusa, che ce lo dai a fare ‘sto tesserino? I gioielli vanno esibiti, mica tenuti in cassaforte. Se non si nota al primo colpo che ce l’ho, a che serve averlo? Vuoi mettere fare lo struscio nel paesello mostrando o ricordando a tutti, senza una mossa, che “io sono giornalista“?
Sì, vabbene, lo so che oltre la forma c’è o dovrebbe esserci anche una sostanza. Che, insomma, hai il tesserino perchè “fai” il giornalista e non che “sei” giornalista perchè hai il tesserino. Ma, insomma, sono quisquilie.
E’ incredibile che finora nessuno ci avesse pensato.
Poi però arriva il solito uomo della strada, a cui non daresti una cicca (insomma il classico tipo che devi chiamare collega perchè è iscritto anch’egli all’OdG, ma nella vita fa tutt’altro, ovviamente non scrive una riga e se ne vanta pure), e lui ti solleva il velo di nebbia dagli occhi.
Mi giunge un commento a un vecchio post sull’obbligo della formazione professionale continua (qui), che dice: “Risultato della formazione continua: NON mi iscriverò più all’Ordine dei Giornalisti, rinunciando ad una tessera che ritenevo prestigiosa anche se non necessaria per il mio lavoro (non faccio il giornalista). Conosco molta gente nelle mie stesse condizioni: molti NON si iscriveranno più e l’Ordine ne trarrà… un grande giovamento! O no?“.
Cazzarola, che autogol che abbiamo fatto caro presidente!
Questi, e sono “molta gente”, non potendo aggiornarsi (il perchè non l’ho neanche capito, ma mi sono fidato del tono perentorio del commentatore) e perdendo per questo il “prestigio” conferito dall’iscrizione all’Odg, tesserino incluso, ci piantano in asso. Lasciano l’Ordine, insomma. Sciagura, iattura. Rimarremo quattro gatti, come faremo?
Spero mi perdonerai se, limitato da una miope visione professionale e travolto dall’emozione del momento lì per lì gli ho risposto che, sì, eravamo contenti se quelli come lui toglievano il disturbo.
Ora che mi aspetta?
Mi deferirai al Consiglio di Disciplina per aver danneggiato l’istituzione?

PS: angosciato per le possibili conseguenze della mia insana risposta, sono andato a cercarmi il regolamento e, con enorme sollievo, ho scoperto che chi non adempie all’obbligo della formazione professionale continua non rischia affatto di essere giubilato dall’OdG, ma solo assai più simboliche sanzioni. Meno male. Credo che “molta gente” ne sarà felice.
Magari però di quest’aspetto me ne occupo meglio un’altra volta, così, tanto per chiarire a tutti come stanno davvero le cose.