Si inaugura il 15 dicembre ad Asciano (SI) la mostra dedicata alla storia, fino a ieri dimenticata, della medaglia utilizzata dal Comitato Olimpico Internazionale per premiare i vincitori dei Giochi dal 1928 al 2000 e creata dell’artista ascianese Giuseppe Cassioli.

 

Quando scopri di avere tenuto in casa senza saperlo – per anni, per decenni o a volte perfino per secoli, magari sotto il naso – qualcosa di prezioso, sono due i sentimenti che ti prendono: il primo è l’euforia della scoperta, il secondo è il rammarico di non averla fatta prima. Seguiti da due domande: su come sia stato possibile e di cos’altro possa nascondersi in cassetti, cantine, archivi e memorie rimasti a lungo dimenticati o inesplorati. Subentra infine il giusto compiacimento di ritrovarsi custodi di qualcosa di importante e di essere titolari di un qualche, pur piccolo, ruolo nella storia.

Non c’è infatti vecchia casa o centro anche marginale della nostra composita Italia che, nella totale inconsapevolezza, spesso non celi piccoli tesori, siano essi tali per valore artistico, storico o simbolico.

Attinge a tutti questi fattori la scoperta fatta tempo fa nel paese dove vivo, Asciano, il cosiddetto capoluogo delle Crete Senesi. Oggi profonda periferia della campagna toscana ma, in epoche nemmeno troppo lontane, luogo pulsante di economia e di intelletti.

E’ venuto infatti alla luce, ed è stato annunciato in questi giorni con mostra a seguire, che l’artista che disegnò il bozzetto per la medaglia olimpica usata dal CIO dal 1928 (Giochi di Amsterdam) al 2000 (Giochi di Sidney) era Giuseppe Cassioli, un purosangue ascianese di stirpe di artisti ascianesi (il padre era il celebrato Amos, autore tra l’altro degli affreschi nella Sala del Risorgimento del Palazzo Pubblico di Siena). Notizia del tutto dimenticata e tornata a galla per caso, durante ricerche di archivio.

Eppure la storia era bella e neppure priva di gloria. Fu il Cassioli infatti, all’epoca sessantaduenne, a disegnare nel 1927 la medaglia vincitrice del concorso internazionale indetto dal Comitato Internazionale Olimpico (CIO) per le premiazioni delle Olimpiadi di Amsterdam 1928. Un modello risultato vincitore su oltre cinquanta bozzetti presentati da artisti di tutto il mondo.

Il ritrovamento del materiale relativo alla medaglia olimpica e la sua realizzazione sono un’incredibile storia italiana – dichiara il sindaco di Asciano, Paolo Bonari – cosi come incredibile è come una realtà piccola come la nostra possa essere custode di un patrimonio di questa portata che lega Asciano al resto della Toscana e del mondo. La mostra che stiamo per inaugurare è però solo l’inizio del lavoro: proseguiremo per rendere l’esposizione permanente e valorizzare al massimo questo tesoro ritrovato”.

Dal 15 dicembre 2018 al 31 dicembre 2019, in coincidenza col 90° anniversario dei Giochi Olimpici ospitati dall’Olanda, sarà quindi di scena la mostra “Le Medaglie olimpiche di Giuseppe Cassioli”, ubicata proprio nel bel Museo Cassioli intitolato al padre di Giuseppe, nel cuore del centro storico di Asciano, e pensata per integrarsi al meglio alla collezione permanente di pittura senese del XIX secolo del medesimo museo.

Cinque le sezioni: i legami che si intersecano tra arte e sport, un focus su come si realizza una medaglia, la vita e le opere di Giuseppe Cassioli tra pittura e scultura, filmati d’epoca delle Olimpiadi in cui la medaglia di Giuseppe Cassioli è stata protagonista. La mostra ospiterà inoltre bozzetti, conii e medaglie messe a disposizione dagli Stabilimenti Artistici Fiorentini SAF, l’azienda che partecipò al conio e che tutt’oggi conserva i preziosi materiali. Dal Fondo Cassioli, archivio di proprietà del Comune di Asciano, invece, provengono i documenti originali che attestano la vittoria di Cassioli al concorso del CIO e lo scambio epistolare con il Comitato Olimpico, con suggerimenti e modifiche richieste dalla Giuria per arrivare alla realizzazione del disegno ufficiale della medaglia.

La quale, denominata “Il Trionfo“, fu disegnata per l’esigenza del CIO di dare una immagine univoca a un nummus che che fino ad allora variava a ogni edizione. Cassioli vinse con un bozzetto che rappresentava da un lato la Gloria con la palma nella mano sinistra e la corona di alloro di un vincitore nella sua destra e dall’altro alcuni atleti che portano in trionfo un compagno.

Una scoperta di cui tutti i toscani devono andare orgogliosi“, ha detto presentando la mostra alla stampa il presidente del Consiglio Regionale Toscano, Eugenio Giani. “Dal 1886 ad oggi ci sono più medaglie olimpiche di Cassioli, nel mondo, rispetto a qualsiasi altro scultore“.

E’ davvero un’incredibile storia italiana. E pure ascianese, stavolta.