La tua banca sarà anche diversa (dice la pubblicità), ma la mia è uguale a tutte le altre. Forse peggio. Infatti la cambio, ma questa è la cosa più difficile di tutte.
Lasciamo perdere costi occulti, gabelle varie, etc.
Costoro dapprima ti obbligano ad avere costossime e complicatissime estensioni on line del vecchio, caro contro corrente, estensioni che quando è necessario non funzionano mai, si piantano in continuazione e ti costringono a ripetute chiamate ai call center, con ricorrenti, irritantissimi resettaggi del sistema.
Poi, in barba a tutto ciò, ti inondano (a pagamento, si capisce) di scartoffie cartacee, sul significato delle quali sei costretto a chiedere lumi. Ma se vai di persona c’è una coda chilometrica “perchè ormai nessuno va allo sportello”, che quindi è presidiato da un-impiegato-uno, in quanto “si fa tutto on line”. Se telefoni non ti rispondono e, nel miracoloso caso che lo facciano, nessuno ti riconosce perchè il turn over del personale è quello dei gatti in tangenziale, quindi anche se sei correntista da 30 anni rimani un perfetto sconosciuto e devi rispiegare da capo all’infastidito burocrate chi sei, che fai, perchè lo fai, che numero di scarpe porti e di che gruppo sanguigno sei, altrimenti lui pensa di parlare con Vallanzasca sotto mentite spoglie. Nemmeno se scrivi un’email rispondono, è ovvio. Anzi, non aspettano altro per nascondersi meglio dietro al monitor.
Allora ti incazzi e chiudi il conto.
Già, sembra facile: è peggio che distaccarsi dal proverbiale Readers’ Digest o salvarsi dopo essere caduti in una colata di calcestruzzo.
Alla fine prendi il fucile e vai dal direttore col chiaro intento di sparargli, almeno metaforicamente.
Lui però, applicando a memoria il manualetto che gli hanno fatto studiare, ti prende (e ti tratta) per coglione, provando a sviare il discorso con una pippa sui meriti della banca, che avrebbe perfino abolito (come se fosse merito suo) l’anatocismo, cioè il pagamento degli interessi sugli interessi.
La mia risposta è stata che, per compensare, hanno inventato l’anatocismo dell’anastronzismo.
Non l’ha presa bene, ma io mi sono tolto una soddisfazione.