Il 17 maggio Fca annunciava di aver chiesto a Intesa San Paolo la sommetta di 6,3 mld di euro in prestito garantito dallo Stato nel quadro dei provvedimenti anticovid.
Ieri 26 maggio si apprendeva che la banca aveva concesso il prestito: festivi esclusi, in una settimana la bazzecolare operazione è andata in porto. Non male.
Ora non sono così ingenuo da credere che una multinazionale del peso e del potere di Fca non si fosse premunita per avere le carte in regola e che, casomai, non fosse in grado di regolarizzarle.
Non metto neppure in dubbio, questioni etico-fiscali a parte, che Fca avesse diritto al prestito.
Dico solo che, dalla stessa banca, un sacco di gente normale attende ancora conferma della sospensione delle rate dei mutui richiesta un paio di mesi fa nell’ambito della medesima emergenza economico-sanitaria.
Così, tanto per dare un’idea…