Un preclaro (e caro) gestore di servizi luce e gas mi manda una criptica sollecitazione di pagamento più o meno in questa guisa: “Procollo xyz (nb: protocollo loro, per me insignificante): gentile cliente, le sollecitiamo il saldo della somma x con bonifico su iban xyz“. Fine della comunicazione. Ogni altro dettaglio e cioè causale, numero e data della fattura restano un mistero.

Ora, a parte il fatto che non sono un cliente diretto della ditta in oggetto, la quale per regolarità dovrebbe rivolgersi all’intestatario del contratto, anche per consentire al medesimo di capire a cosa si riferisca la comunicazione de quo, dopo lunga esegesi contabile si è appurato quanto segue:

1) la scadenza di pagamento della bolletta è il 10/6/20 e non so voi ma io, giuro, è la prima volta in vita mia che ricevo un sollecito in anticipo;

2) la somma richiesta non è una cifra netta, ma il saldo tra quando scadrà il 10/6 e una nota di credito dell’autunno scorso;

3) per ragioni oscurissime il geniale gestore, anzichè, come parrebbe ovvio e lineare, fatturare la somma risultante dalla sottrazione del mio debito dal loro credito, mi invia una fattura al lordo del primo ma mi sollecita il pagamento della differenza: cosicchè, se in mancanza del sollecito avessi pagato alla scadenza la fattura inviatami, avrei continuato a perpetuare uno sbilancio occulto, fonte di infiniti futuri equivoci e di probabili discussioni.

Lascio al lettore l’interpretazione del mio pensiero.