…perfino sibilante, di una grande casa di campagna, deserta, nell’ora del tramonto di un giorno festivo, ha un che di solenne e quasi fatale. Induce a ricordi, considerazioni, oblii. Tutto appare immobile di un’immobilità eterna e pesante. Gli oggetti ti guardano da occhi nascosti, penetranti. Noti le copertine dei libri inarcate per l’umidità, i fili delle tele dei ragni. Osservi cieli corruschi e minacciosi, sul punto di spegnersi coll’ultima luce.
E poi ti ricordi di aver appena bevuto una birra a stomaco vuoto.