di LORENZO COLOMBO
A Summa 2018 i Lageder hanno organizzato una degustazione verticale dell’Alto Adige Cabernet della linea “Löwengang” guidata da Luis von Dellemann, ex enologo (per ben 45 anni) della Tenuta e cognato di Alois Lageder. Povamo mancare? No!

 

Prodotto per la prima volta nell’annata 1984, e commercializzato nel 1986, l’Alto Adige Cabernet Löwengang (il nome deriva dall’omonimo maso, che a sua volta prende il nome dal palazzo signorile) è in realtà il frutto di diversi vitigni (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Carmènere) che provengono dai migliori appezzamenti della Tenuta Löwengang, situata a Magrè, su suoli sabbiosi e ghiaiosi ad alto contenuto in calcare, collocati tre i 230 ed i 330 metri d’altitudine.
Alcuni ceppi vantano oltre 140 anni d’età, e sono tra i più antichi dell’Alto Adige.
La vinificazione avviene in acciaio mentre l’affinamento in barriques, il 20% delle quali nuove, per circa sedici mesi.
Sette le annate in degustazione, assaggiate partendo dalla più vecchia, non tutte ci hanno entusiasmato allo stesso modo, le annate migliori si sono rivelate le più vecchie, innanzitutto la 1995 ed a seguire la 2003 e la 2007.
Tutto si può comunque dire, tranne che questo vino non abbia una propria e marcata personalità.
Ecco i nostri assaggi:
1995: granato-mattonato con unghia aranciata.
Buona l’intensità olfattiva, pulito, complesso, note terziarie di cuoio e tabacco, sentori di peperone e d’inchiostro, nessun accenno d’ossidazione.
buona la struttura, il vino è integro, ancora fresco, i tannini sono decisi ed un poco asciuganti, buona la persistenza.
1997: intenso il colore, granato-mattonato.
Discreta l’intensità olfattiva, sentori di botte, frutto rosso macerato, prugna secca.
Di media struttura, secchino, un poco asciugante.
2003: granato con unghia aranciata.
Di media intensità olfattiva, frutto dolce, prugne secche e prugne cotte, accenni balsamici.
Discreta la struttura, tannini decisi, buona la vena acida, legno ancora percepibile, discreta la persistenza.
2007: granato luminoso con unghia aranciata.
Mediamente intenso al naso, balsamico, con sentori di prugna secca.
Alla bocca è ancora percepibile la nota data dal legno, i tannini sono molto presenti ed un poco asciuganti, buona la vena acida, i sentori rimandano alla radice di liquirizia.
2010: granato, con unghia leggermente aranciata.
La bottiglia, con qualche problema, c’impedisce di valutare serenamente il vino.
2013: rubino luminoso di discreta intensità.
Un poco ridotto al naso, con frutto rosso in sottofondo.
Leggere note animali e tannino un poco asciugante.
2014: eubino luminoso di buona intensità, unghia violacea.
Discreta l’intensità olfattiva, sentori di legno dolce, note balsamiche, prugne cotte.
Asciutto alla bocca, con legno in evidenza, buona la persistenza su sentori di radice di liquirizia.
Vino decisamente giovane.

 

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