di CARLO MACCHI
Uscito sano e salvo da un gustoso corpo a corpo con il pennuto, per fortuna ripieno, il nostro ci racconta della sua scampagnata poco, anzi appena fuori dal casello di Lavagna.

A pochi giorni dall’aver celebrato Giulio Gambelli e Kyle Phillips, due cari amici che purtroppo ci hanno lasciato, credo giusto parlare anche di un altro personaggio che ha seguito la strada di Giulio e Kyle.
Lo conoscevo molto meno, anzi quasi per niente, ma era molto bravo e apprezzato nel suo lavoro di oste. Sto parlando di Franco Solari, proprietario assieme alla moglie Catia dell’Antica Trattoria dei Mosto a Ne, a pochi chilometri da Chiavari. Ci ha lasciato da quasi tre anni Franco, ma l’ho scoperto solo quando sono tornato in zona e, lasciando l’autostrada a Lavagna, in cinque minuti sono arrivato a Ne (in effetti, invece di mangiare un panino in autostrada la deviazione è veramente di poche centinaia di metri e ne strastrastravale la pena).
Il ristorante è sempre lo stesso, il clima che si vive idem: adagiato in un appartamento al primo piano si respira aria familiare sin prima di entrare. Sarà la piccola piazza di Ne sarà il balconcino, fiorito in primavera e in estate, che annuncia il locale ma mentre sali le scale sai già che mangerai bene.
L’ultima volta che c’ero stato avevo mangiato il minestrone alla genovese e una buona tradizione non si cambia mai. Del resto la cucina è prettamente ligure di terra e quindi il pesto te lo ritrovi “in ogni salsa” e naturalmente anche nel suddetto, consistentissimo, minestrone alla genovese o come condimento dei mandilli de sea, straccetti di pasta tirati a mano. Tra i secondi veramente buono il coniglio fritto e ottima e abbondante (come il resto dei piatti) la trippa in umido.
Ma il piatto di cui voglio parlarvi approfonditamente è la gallina ripiena. Non tanto per il ripieno ma per la gallina! Erano decine di anni che non trovavo una carne così saporita e consistente. Ad un certo punto sia io che Pasquale Porcelli (oramai compare fisso in queste zingarate) abbiamo pensato che più che gallina nostrale fosse gallina selvaggia, una nuova razza che vive nell’entroterra ligure cibandosi di cinghiali e simili e che può essere abbattuta solo con fucili a canne mozze e da persone con notevole dotate di notevole sprezzo del pericolo. Scherzi a parte siamo rimasti veramente colpiti dalla bontà della carne e così abbiamo chiesto a Catia da dove veniva quella supergallina. Abbiamo così scoperto che esistono dei piccoli allevamenti in zona e che per Catia l’approvvigionamento delle materie prime è sempre la cosa fondamentale. Insomma, abbiamo mangiato come sempre bene, una cucina quasi familiare con sapori antichi ma semplici e sinceri.
Sul settore vini ci piace ricordare la scritta che troneggiava sulla carta dei vini quando Franco era in sala “Dato che non voglio più ingrassare, vi prego di portare via le bottiglie di vino non terminate”, invitando così i clienti a fare una cosa civilissima: portarsi a casa la bottiglia per finirla in santa pace.
Del resto la carta dei vini è una delle più “civili” e ben fatte che ci sia capitata sotto gli occhi. Divisa per denominazioni con addirittura piantine ricavate da Lavinium (grazie al nostro compare IGP Roberto Giuliani per il suo lavoro) propone vini liguri, italiani ed esteri selezionati con cura, passione e grande attenzione ai prezzi, quasi più bassi che in enoteca.
Ma noi la bottiglia di Rossese di Dolceacqua l’abbiamo finita sul posto, per poi uscire contenti e a pancia piena già pregustando la prossima volta che torneremo.

Antica Trattoria dei Mosto
Piazza Mosto 15/1, 16040 Ne (GE)
Prezzo medio 35 € vini esclusi
Tel. 0185337502
Fax 0185387942
www.trattoriamosto.it
info@trattoriamosto.it

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