di LORENZO COLOMBO
Assaggiare tutte le annate di un vino è gratificante perché, oltre a verificare tenuta nel tempo ed evoluzione, consente di apprezzare i cambi di stile e di pratiche enologiche legate alle annate. Il nostro ha testato l’Igt Toscana Monteverro, un classico maremmano d’impronta bordolese.

 

Poter assaggiare tutte le annate prodotte di un determinato vino è un’esperienza assai gratificante per un degustatore (anche se non spesso possibile da mettere in pratica), perché, oltre a verificarne la tenuta nel tempo e la sua evoluzione, si possono anche toccare con mano le variazioni stilistiche e le pratiche enologiche dovute ai diversi andamenti climatici delle annate.
Nel nostro caso invece questo è stato possibile lunedì 16 aprile nel corso del Vinitaly.
Il vino in questione è l’Igt Toscana “Monteverro”, un classico vino d’impronta bordolese –dal punto di vista dei vitigni utilizzati – prodotto in Maremma, vicino a Capalbio, a pochi chilometri dal mare e dal Lago di Burano.
Monteverro è un’azienda giovane, come giovani sono i suoi proprietari, Julia e Georg Weber, coppia di signori tedeschi che hanno iniziato il loro percorso con le idee ben chiare e che si sono dotati di uno staff di primordine (quasi tutti stranieri: francesi, svizzeri, tedeschi) per ottenere il massimo risultato possibile in questo territorio dalle caratteristiche climatiche assai particolari.
Colline e vicinanza del mare fanno si che si crei un microclima particolare, dove la costante ventilazione e gli sbalzi termici tra giorno e notte ed il suolo argilloso e pietroso vanno a costituire un terroir unico.
Attualmente l’azienda può contare su una trentina d’ettari vitati dai quali escono circa 120mila bottiglie/anno.
I vitigni utilizzati sono principalmente quelli internazionali, d’origine francese, soprattutto del bordolese, ma anche provenienti dalla Borgogna e dalla regione del Rodano.
Troviamo così i due cabernet, franc e sauvignon, merlot, petit verdot, syrah, grenache tra quelli a bacca rossa, con unica eccezione di un poco di sangiovese, mentre tra quelli a bacca bianca, oltre allo chardonnay troviamo il vermentino, ormai diffusissimo in Maremma.
Se ne ricavano così sei diversi vini, quattro rossi, tutti frutto di blend, e due bianchi, quest’ultimi da monovitigno.
La nostra verticale verteva sul più importante vino aziendale, ovvero il “Monteverro”, prodotto per la prima volta nel 2008 e derivato da un blend di cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e petit verdot le cui percentuali sono cambiate negli anni e che continuano a cambiare, seppur ormai minimamente, in base all’andamento dell’annata.
L’impianto del vigneto, con orientamento nord-sud, prevede una notevole fittezza: 7.575 ceppi/ha, i suoli hanno composizione argillo-calcarea con buona presenza di ciottoli.
La fermentazione del mosto avviene parte in inox e parte in barriques, mentre l’affinamento, per una durata di ventiquattro mesi, si svolge in barriques, per il 70% nuove. Nessuna chiarifica né filtrazione pre-imbottigliamento.
Passiamo ora alla degustazione, dalla prima annata sino all’ultima in commercio:
2008: La composizione prevedeva: 60 % Cabernet Sauvignon, 25 % Cabernet Franc, 10 % Merlot, 5 % Petit Verdot.
La vendemmia è iniziata il 10 settembre, con il merlot e terminata il 23 ottobre con il cabernet sauvignon.
La resa è stata di 35hl/ha.
Il colore è granato, molto profondo.
Al naso presenta note scure, di sottobosco, radici, bastoncino di liquirizia.
Strutturato ed alcolico alla bocca ma al contempo molto fresco, si coglie un frutto scuro maturo e dolce, note di confettura di more e liquirizia forte, buona la sua complessità e piacevolmente amaricante il lungo fin di bocca.
Complessivamente il vino c’è molto piaciuto, anche se nelle annate seguenti abbiamo notato un deciso cambio di stile, con il cabernet sauvignon -qui presente in percentuale maggioritaria- ridimensionato.
Piacevole il frutto maturo, ancora ben presente dopo dieci anni, notevole la struttura e la nota alcolica, ben bilanciate però da una nota fresca. Probabilmente il vino di stile più internazionale della batteria.
2009: Già qui si nota un netto cambio tra le percentuali dei vitigni: 45% Cabernet Sauvignon, 35% Cabernet Franc, 10% Merlot, 10% Petit Verdot.
La vendemmia è iniziata il 12 settembre con il merlot e conclusa il 20 ottobre con cabernet e petit verdot.
40 ettolitri per ettaro la resa, per una produzione di poco meno di 15mila bottiglie più qualche centinaio d’altri formati.
Profondissimo e luminoso il colore.
Un poco chiuso al naso, quasi compresso.
Strutturato, con tannino importante e legno in evidenza, lunghissima la persistenza su note di liquirizia.
E’ l’annata che abbiamo trovato più difficile e che meno c’è piaciuta (anche se di buoni livello), abbiamo trovato un vino piuttosto chiuso e che faticava ad esprimersi, con un legno ed una trama tannica un poco invadenti.
2010: 45% Cabernet Sauvignon, 35% Cabernet Franc, 10% Merlot, 10% Petit Verdot
Stessa composizione dell’annata precedente per quanto riguarda i vitigni, e stessa lavorazione in cantina.
Inizio vendemmia il 10 settembre con il merlot per finire il 15 ottobre con il cabernet.
Anche la resa per ettaro ed il numero di bottiglie prodotte è simile.
Profondo e luminoso il colore.
Intenso al naso dove presenta note balsamiche e sentori di bastoncino di liquirizia.
Asciutto, con tannini importanti ma ben fusi nell’insieme, molto fresco, equilibrato, elegante, dalla lunghissima persistenza. Un vini davvero notevole.
Eleganza ed equilibrio ne fanno un prodotto di gran classe
2011: 40% Cabernet Sauvignon, 30% Cabernet Franc, 25% Merlot, 5% Petit Verdot
Altra piccola variazione nelle percentuali dei vitigni, ridimensionato l’apporto di cabernet sauvignon ed incremento del merlot.
Vendemmia decisamente anticipata, s’inizia il 19 agosto con il merlot per terminare il 26 settembre con cabernet e petit verdot.
Resa più bassa del solito (30 hl/ha e conseguente leggero calo sul numero di bottiglie prodotte (13.300) più qualche centinaio d’altri formati.
Anche in cantina un piccolo cambiamento: la percentuali di barriques nuove sale all’80%, valore che rimarrà tale negli anni seguenti.
Molto bello il colore, purpureo, intenso e luminoso.
Di buona intensità olfattiva, balsamico, con sentori di legno dolce.
Strutturato ma non pesante, leggerissima nota pungente, bastoncino di liquirizia, lunga la persistenza.
L’annata calda e la conseguente vendemmia anticipata hanno dato un vino più opulento che, perlomeno secondo noi, seppure d’ottima qualità, non raggiunge i vertici dell’annata precedente.
2012: 35% Cabernet Sauvignon, 35% Cabernet Franc, 25% Merlot, 5% Petit Verdot
Altro calo in percentuale nell’uso del cabernet sauvignon, ormai raggiunto in proporzione dal cabernet franc.
La vendemmia inizia come sempre con il merlot, il 21 agosto, bassa la resa (30hl/ha), poche le bottiglie prodotte, poco più di 7mila, mentre sale il numero d’altro formati che ormai supera il migliaio.
Color rubino, intenso e luminoso.
Intenso al naso, presenta sentori di sottobosco con note autunnali e di foglie bagnate.
fresco ed asciutto, con bella trama tannica, sentori di liquirizia su lunga persistenza.
Vino interessante, dalle connotazioni autunnali.
2013: 40% Cabernet Franc, 35% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 5% Petit Verdot
Il cabernet franc supera in percentuale il cabernet sauvignon, il merlot viene vendemmiato nella prima settima di settembre mentre il 4 ottobre termina quella degli altri vitigni.
La resa è ormai attestata sui 30hl/ha mentre le bottiglie prodotte ritornano ad essere quasi 18mila, più come sempre circa un migliaio d’altri formati.
Profondissimo il colore, rubino con unghia violacea.
Discreta l’intensità olfattiva, note balsamiche e di prugna secca.
Fresco e verticale al palato, con bella trama tannica, perfettamente integrata, lunghissima la persistenza.
Notevole.
Si ritorna sullo stile fresco ed elegante del 2010, che tanto c’era piaciuto.
2014: 40% Cabernet Franc, 30% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, 10% Petit Verdot
Nuovo piccolo aggiustamento nelle proporzioni dei vitigni, la vendemmia inizia il 10 settembre con il merlot e dopo il 20 dello stesso mese per gli altri vitigni, la resa in vino ormai è stabile e le bottiglie prodotte superano ormai le 20mila.
Color rubino-violaceo, profondo e luminoso.
Frutto dolce al naso, prugna secca, leggera nota surmatura.
Di buon struttura, morbido ed asciutto, con bella trama tannica e lunga persistenza.
Annata fredda e piovosa comunque gestita ottimante anche in cantina, il risultato è un vino da buon frutto, che pur presentandosi asciutto lascia trasparire una certa morbidezza.
2015: (Di quest’annata non abbiamo le percentuali dei vitigni utilizzati, anche se pensiamo non ci siano grosse differenze rispetto alle ultime annate precedenti).
Color violaceo-rubino, intenso e luminoso.
Intenso al naso, con leggere note surmature e di prugna secca.
Buona la struttura, tannini decisi (ancora da integrarsi) ed un poco asciuganti.
Paga lo scotto della sua gioventù.
Di questo vino possiamo solamente dire che occorre aspettare, speriamo di poterlo riassaggiare tra un anno o due.

 

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