L’adunata federale dei giorni scorsi si è conclusa con l’inevitabile documento riportato sotto. Rito – diciamolo – del più obsoleto sindacalismo. Sia chiaro: viste le premesse, alla fine non è andata male. Ma da qui al trionfalismo di certi commenti ce ne corre.

Copiose petizioni di principio, alcune escursioni fuori tema, frecciatine tra fazioni e qualche dispettuccio, una diffusa e trasversale sensazione di sgomento professionale, molta buona volontà, un po’ di malizia, la dabbenaggine di molti, la lucidità di pochi, parecchie cose già sentite mille volte, i saluti, le strette di mano, la consapevolezza collettiva della catastrofe incombente e un incedere lento verso la presunta meta.
Talmente lento, però, che il rischio di perdere il treno (o di dovercisi buttare sotto) è altissimo.
Ecco in sintesi il bilancio realistico della due giorni sul lavoro giornalistico autonomo organizzata dall’Fnsi a Roma.
Non entro nel merito dei singoli punti, sui quali mi sono già dilungato altrove (qui).
Lascio ai lettori l’onere di giudicare se, in base al testo del “documento” ufficiale redatto al termine della riunione e ai commenti che già imperversano in rete, sia il caso di professare l’ottimismo trasudante da certi settori sindacali.

Informazione precaria: mozione conclusiva approvata dagli Stati Generali del lavoro autonomo

Con i due giorni di dibattito e di approfondimento tecnico giuridico svoltisi a Roma, nella sede della FNSI, l’11 e 12 luglio, si sono aperti gli Stati Generali dell’informazione precaria in Italia. Si è avviata così una fase di mobilitazione e di azione dei precari dell’informazione che impegna il Sindacato e tutti gli altri enti di categoria sul tema fondamentale della tutela del lavoro giornalistico atipico, precario, sfruttato, sottopagato e sotto ricatto da parte dei poteri forti e degli editori, che è anche tutela del diritto fondamentale dei cittadini a essere correttamente informati.
Gli Stati Generali proseguono in ogni realtà territoriale, in cui sarà necessario approfondire e mettere in pratica le riflessioni e i contenuti emersi nei due giorni di dibattito insieme a tutte le componenti della professione: Sindacato, Ordine, INPGI, CASAGIT, Cdr, coordinamenti territorali, coordinamenti di testata, movimenti di base.
Un lavoro, quello dei due giorni di Roma, che è stato preceduto e arricchito da assemblee regionali, i cui documenti finali vengono accolti come raccomandazioni dall’assemblea.
In particolare, l’assemblea raccoglie come linee guida e cardini del lavoro in itinere degli Stati Generali nelle sedi territoriali i seguenti temi:

1) Equo Compenso
L’applicazione della legge sull’Equo Compenso comporta la soluzione di tre nodi cruciali: a) definizione dell’Equo Compenso; b) tracciabilità del lavoro che rende possibile l’individuazione degli editori virtuosi; c) i benefici da cui sono esclusi i soggetti che non rispettano l’Equo Compenso.
In merito ai rispettivi punti, l’assemblea di Roma ritiene:
a) La proposta di lavoro elaborata dalla CLAN, fatta propria dai documenti preparatori regionali e sottoposta, attraverso il rappresentante della FNSI, alla competente commissione prevista dalla legge, è fatta propria anche dagli Stati Generali, come strumento essenziale per arrivare all’individuazione dell’Equo Compenso del lavoro giornalistico;
b) Deve essere possibile tracciare ogni rapporto di lavoro autonomo analogamente a quanto avviene con i rapporti di lavoro subordinato:
c) Il mancato rispetto dell’Equo Compenso impedisce l’accesso a qualsiasi forma di beneficio pubblico.
Si auspica quindi che il regolamento di attuazione della legge non prescinda da nessuno di questi tre punti.

2) Contratto
L’inclusione nel lavoro contrattualmente tutelato delle attuali varie forme di precariato è ritenuta elemento sostanziale e imprescindibile della rinnovazione contrattuale in corso. Per dare maggior peso all’azione sindacale nella trattativa, si ritiene irrinunciabile che la FNSI chiami i rappresentanti dei freelance in Commissione contratto a partecipare e a contribuire in prima persona a tutte le fasi della trattativa in cui verrà affrontato il tema del lavoro autonomo e precario. Si apre ora un percorso inclusivo di riflessione collettiva sulle proposte riguardanti il nuovo contratto.

3) Carta di Firenze
Ferma restando la disponibilità a discutere proposte migliorative per l’effettiva efficacia di questo strumento, con lo spirito di collaborazione che deve contraddistinguere l’azione di tutti gli enti di categoria, è necessario provvedere quanto prima alla formazione dell’Osservatorio Nazionale previsto dalla Carta con la nomina di tutti i suoi componenti e si auspica che analoghi osservatori vengano istituiti in ogni realtà regionale.

4) Rappresentanza
È necessario introdurre nella regolamentazione federale che riguarda l’attività dei CDR la previsione del coinvolgimento diretto dei rappresentanti dei coordinamenti dei collaboratori della testata. A tale provvedimento interno è conseguente che corrisponda l’introduzione di specifiche previsioni sulla rappresentanza anche nei contratti collettivi.

5) Qualità dell’informazione e contrasto all’illegalità
Garanzia della qualità dell’informazione sono l’esercizio dell’attività giornalistica nelle sue varie articolazioni da parte dei giornalisti, come previsto dalla legge, e l’azione di contrasto all’illegalità.

6) Riforma del quadro normativo
Occorre farsi parte attiva affinché tutti gli enti di categoria, ciascuno per la propria competenza e in coordinamento fra loro, intervengano nei confronti del legislatore allo scopo di rivedere il quadro normativo del lavoro giornalistico autonomo in materia di previdenza e welfare.