Rumors governativi parlano di un imminente ritorno all’autocertificazione.
Il Giuseppi’s government è però determinato a evitare gli errori che la scorsa primavera fecero ammattire gli italiani.
Basta dunque alla modulistica che cambia di continuo e senza preavviso: è in preparazione un dpcm in base al quale il documento muterà a tempi fissi. Ogni ora avrà il suo modulo. Se l’uscita dovesse prolungarsi oltre la fascia oraria del modulo utilizzato, il cittadino potrà facilmente ottenere la proroga recandosi di persona all’ufficio dei vigili urbani e da qui collegarsi con loro, in smart working da casa, per farselo prorogare. Tra le giustificazioni ammesse, anche i “cazzi propri”, purché documentati e comprovabili. Ammesse anche le voci “bonus bici” e “giro in monopattino”, attività ritenute coerenti agli indirizzi di governo. Prevista pure l’introduzione della “stampante di cittadinanza” per i cittadini sprovvisti di una stampante propria. Per accedervi occorrerà tuttavia provare che ne siano sprovvisti anche i parenti fino al quarto grado e non aver rifiutato l’uso di quelle offerte da amici e vicini di casa.
Questo l’iter legislativo proposto da Giuseppi per l’entrata in vigore del provvedimento: diffusione su fb e twitter della bozza della bozza, quindi passaggio sulla piattaforma Rousseau, poi inoltro della nuova bozza agli organi di stampa ma in due versioni differenti basate sul nome della testata (A-L e M-Z), ergo revisione del tutto da parte del comitato tecnico scientifico, imprimatur da Londra della commissione Colao e consiglio dei ministri. L’ultima parola sulla struttura della bozza la metterà l’ex ministro Toninelli. Il Parlamento sarà informato del tutto a pandemia terminata, tanto era solo una bozza priva di valore legale.